Tuesday, February 1, 2011

A Oslo c'è l'urlo di Munch

Il titolo di questo post è la risposta che di solito do a chi mi chiede cosa c'è a Oslo, perché quel quadro mi è rimasto impresso. Volai qui direttamente da Copenhagen, e come in precedenza postai quotidianamente.

mercoledì, 04 luglio 2007
Bene, posso dire che la vacanza a Copenhagen e` stata nel complesso buona. Mi sono riposata, ho visto belle cose e sono stata bene. Forse sarebbe stato meglio andare solo li`. Invece, gia` che ci siamo, perche` non approfittare del volo da Copenhagen a Oslo che costa solo 60 euro? Mannaggia a me e quando mi vengono queste idee. L`aereoporto di arrivo, benche` expedia lo classifichi come oslo, si chiama Sandefjorfd, e si trova precisamente in mezzo al nulla. Io prima di partire mi sono documentata e ho letto che da quel posto, parte un treno ogni ora che va ad Oslo, e quindi sono andata tranquilla. Peccato che la stazione si trovi a 6 km dall`aereoporto e per andarci passi solo un bus ogni due ore. A parte i confortevolissimi bus riservati per chi vola ryanair, ma il mio volo era Sas e quindi non potevo prenderlo ed ho dovuto optare per un taxi. Sono atterrata alle 16,15 e sono arrivata in ostello alle 20, cinquanta euro piu` tardi. L`ostello e` allo stesso tempo il piu` caro e il piu` brutto che io abbia mai visto. La ciliegina sulla torta e` che una ragazza che ho conosciuto in treno, mi ha detto che la zona li` attorno e` malfamata, di non uscire fuori dopo le 23 che sui marciapiedi ci sono le prostutute. E andiamo, non ci facciamo proprio mancare niente a questo giro! Spero che questa citta`, sia cosi` bella da farsi ripagare tutto questo. Atterrando pero` ho visto un fiordo meraviglioso. Ora scappo a cena, che devo rientrare prima del coprifuoco!





giovedì, 05 luglio 2007
Fortunatamente, dopo la delusione iniziale, Oslo mi sta prendendo meglio. Ieri comunque c`e` a chi e` andata peggio. Quando sono arrivata alla stazione di Sandefjord c`era un gruppetto di ragazze (due norvegesi, un`australiana e una londinese) che mi hanno raccontato che erano sullo stesso aereo proveniente da Londra, che era atterrato ben tre ore prima del mio. Le poverette dopo aver aspettato un`ora un bus che non arrivava, ne hanno preso un`altro perche` una signora gli aveva detto che cambiando, sarebbero arrivate comunque alla stazione. Peccato che ci abbiano messo il doppio del tempo e oltre ai due bus hanno dovuto aggiungere un taxi. In treno la londinese ci ha praticamente raccontato la sua vita. Prima di tutto ci ha detto che si e` presa una vacanza perchè a Londra c`erano le bombe ed era stressata. Vabbe`. Poi ci ha raccontato che lei era stata sposata ma poi ha preferito divorziare perche`suo marito era talmente fissato con il jogging, da esserci andato pure il giorno del matrimonio, appena dopo la torta nuziale (si era portato la tuta di ricambio). Che gente strana che c`e` in giro. L`australiana, la poverina era disperata perchè doveva andare a Bergen e una volta arrivata ad Oslo avrebbe avuto davanti a se` altre 4 ore di viaggio. Sulle norvegesi sorvolo perchè sembravano uscite da un cartone animato, Gianni e Pinotto in gonnella, uguali. Comunque alla fine alle otto ero in ostello. Che e` alquanto il posto piu` terribile dove io abbia mai dormito ve l`ho gia` detto, ma ieri, mentre scrivevo qui non avevo ancora scoperto cio`che ho scoperto al mio ritorno in camera. La stanza da otto posti in cui mi trovo, e` mista. Tragedia, mi tocca andare in bagno anche per mettermi il pigiama. Ieri sera quando sono arrivata c`era un ragazzetto con gli occhi a mandorla, gli altri letti sono rimasti vuoti, per fortuna. Gli ho chiesto se era giapponese e mi ha risposto che no, era coreano, ma viveva a dublino per lavoro, e l`indomani sarebbe andato in autobus a visitare Stoccolma, ben sette ore di viaggio. Certo che in giro c`e` gente con delle vite ben movimentate eh. La stanza ha ben quattro finestre, con tende che non le ricoprono interamente, e per fortuna che mi sono portata la bandana perche` non credo che abbia fatto buio nemmeno un minuto, neppure qua. Questa mattina ho fatto una sostanziosa spesa al supermercato a base di panini, salame, formaggio e bibite. Per due giorni il problema cibo e` risolto. Dopo ho passeggiato lungo Karl Johans gate e mi sono ritrovata davanti al palazzo reale, mentre stava per iniziare la visita guidata. Le millemila sale interne, ricoperte di marmi rosa, rifiniture dorate, candelabri e lampadari sbrilluccicanti, camini, ceramiche, mobilia antica, sono un vero schiaffo alla miseria. Ma sono anche bellissime da vedere. Soprattutto il salone delle feste, posizionato su due livelli, col terrazzo interno al secondo piano, che da sul salone. La guida ci ha raccontato che una volta, nella strada dietro al palazzo ci passavano le macchine, solo che poi il re quando ha spostato la sua camera da letto, si e` lamentato del rumore del traffico e l`ha vietato. Beato lui che puo`. Poi sono andata alla national gallery. Ci sono delle opere meravigliose. Un sacco di impressionisti, se non s`e` ancora capito che li adoro, un autoritratto di van gogh, un modigliani che tutte le volte che ne vedo  uno mi commuovo, e la madonna e l`urlo di munch. L`urlo visto dal vivo e` ancora piu` inquietante che nei libri. Anche se la madonna (quadro che prima non conoscevo) e` perfino piu` bello. Proprio li` dietro c`e` il museo storico, con tanto di egizi, vichinghi e lapponi. Cosa centrassero gli egizi con la storia della norvegia non lo so. Proseguendo per la strada dell`universita` (che sembra un tempio romano) ci si ritrova davanti al municipio. Dentro c`e` una enorme sala affrescata dove ogni anno danno il premio nobel della pace. Quando sono uscita da li` e` venuto giu` un acquazzone incredibile, roba che a momenti ci voleva la barca, e il museo gratuito piu` vicino dove potevo rifugiarmi era quello dell`arte e architettura contemporanea. Contiene foto e dipinti abbastanza terribili e strani, ma l`acquazzone fuori, valeva tutta la visita dentro. Ultima tappa della giornata, la Oslo city, un centro commerciale di N piani, con N negozi di scarpe, e N+1 negozi di vestiti, e 1 negozio di musica meravigliosa dove ho sostato una ventina di minuti, prima di tornare alla stazione all`internet point piu` economico della scandinavia tutta.


venerdì, 06 luglio 2007
Ieri sera quando sono tornata in camera l`ho ritrovata popolata. C`erano due ragazzi di San Francisco, una ragazza Australiana, e una ragazza del nord della Francia. Abbiamo fatto amicizia e alla fine siamo usciti a bere una birra in un pub tutti insieme. Ho chiesto all`australiana come mai in europa ci sono tanti australiani in giro, con quello che costano i voli. Mi ha risposto che loro hanno i low cost per l`oltreoceano. Fico. I due americani si stanno facendo il giro della scandinavia, perche` uno dei due ha i nonni in svezia e voleva andarli a trovare. La francese ha alle spalle una storia che ha dell`incredibile. Sei mesi fa lavorava, un giorno ha detto "non ce la faccio piu" e zaino in spalla e` partita per un viaggio da sola per la durata di sei mesi, durante il quale ha speso i soldi guadagnati in un anno di lavoro. E` stata anche in cina e in giappone. Ha dormito sempre in ostelli, e le tratte europee le ha fatte quasi tutte in treno. Oslo era l`ultima tappa e stamattina ritornava a casa. Ha detto che sarebbe atterrata all`aeroporto con un cartello "cerco un lavoro, ovunque". Si era messa in testa di convincere i tipi di san francisco a trovarle un lavoro la`. La gente ha un bel coraggio, a me sembra di averne solo perche` sono venuta qui da sola per una settimana, ma in confronto a questa non e` nulla. Comunque, io non ci riuscirei mai, credo. Sono sei giorni che non parlo in italiano, e inizia a pesarmi un pochino questa cosa. Questa mattina abbiamo preso il battello e siamo andati sulla penisola di bygdoy, di fronte a Oslo. Abbiamo visto tre musei. In uno c`era una nave enorme, tipo il Vasa, il museo che vidi a Stoccolma l`anno scorso. Solo che questa era piu` nuova e ci si poteva entrare dentro. All`interno c`erano tutte le cabinette e nella sala centrale perfino un pianoforte. Ci hanno fatto la prima traversata del polo nord con quella nave. Nel secondo museo, il kon ti ki, c`erano delle barche di legno utilizzate per fare delle traversate improbabili. Barchette che non penseresti che stiano a galla neanche in un bicchier d`acqua. Il terzo museo era dedicato alle navi vichinghe. Pretty cool. Dopo la pausa gelato, abbiamo preso la metro e siamo andati al museo di Munch. Curioso il fatto che i due dipinti piu` famosi di Munch non siano al suo museo, ma alla national gallery che ho visto ieri. Merita comunque assolutamente una visita, ci sono quadri bellissimi, disarmanti, angoscianti e devastanti. Oggi e` un giorno molto soleggiato a Oslo, fa caldo, la colonnina di mercurio segna ben 20 gradi!


sabato, 07 luglio 2007
Ieri, dopo aver salutato gli americani che ripartivano diretti a Copenhagen, sono tornata in ostello, per riposarmi un pochino. In stanza c`erano un portoghese e una finlandese. La finlandese era per la prima volta a Oslo e ha detto che la Finlandia e` molto meno costosa della Norvegia. Buono a sapersi. Oslo fa impallidire tutti. Dieci euro il big mac menu` al mac donald e` qualcosa di inconcepibile, senza parlare dei 20 euro per una pizza. Il ragazzo portoghese era appena stato una settimana in Islanda, dove ha noleggiato una macchina da solo e se l`e` girata tutta. A parte i luoghi turistici non ha trovato molte persone sul suo percorso. Solo una natura incredibilmente bella. Ha detto che pero` e` l`unico posto al mondo piu` caro di Oslo. Buono a sapersi pure questo. Ci ha raccontato che fa il giornalista, ed e` corrispondente estero per l`Africa, dove vive in una piccola colonia portoghese dalle parti del Senegal. Dice che e` uno dei posti piu` belli da visitare, insieme al Mozambico. Anvedi quante cose che si imparano parlando con la gente. Pero` ha anche affermato che in una decina d`anni di viaggi (ha la mia eta`), ha conosciuto pochi italiani, e ha aggiunto che siamo un popolo troppo conservatore e borghese, piu` propensi a buttare un sacco di soldi in un villaggio turistico che potrebbe essere anche di fronte a casa perche` tanto non si esce di li`. Gli ho dato ragione.  Siamo usciti tutti e tre insieme, prima per un panino, e poi per una birra in un pub leggermente decentrato e affrontabile (quello di ieri sera per una kilkenny ha preteso 12 euro, questo per una carlsberg 4). Questa mattina ho ripreso il mio giro turistico in solitaria. Prima sono andata al castello. Meritava veramente un giro, gli interni sono ancora perfettamente conservati. Devo ringraziare Dhinus per avermi segnalato questo e soprattutto il cimitero monumentale, che altrimenti non sarei mai andata a visitare. Il cimitero e` davvero bello: un giardino verdissimo, ultrafiorito, con sculture e le pietre tombali tutte diverse tra loro. Le mamme ci vanno con i passeggini. C`e` anche la tomba del solito Munch. Da li` sono riscesa in centro per prendere la metropolitana, e arrivare al parco Vigeland. In esso ci sono circa 200 statue dell`ononimo scultore, raffiguranti persone e i loro sentimenti nei vari momenti della vita. Una di esse si chiama Sinnataggen, raffigura un bambino che piange, ed e` il simbolo di Oslo. Come la sirenetta per Copenhagen. Ad un certo punto, mentre scattavo una foto, mi e` volata la macchinetta fotografica per terra. Ho passato un brutto quarto d`ora. La batteria e la memory card erano a un metro di distanza. Non riuscivo piu` a spegnerla perche` si era incastrato l`obiettivo e non poteva rientrare. Ho dovuto tirargli il collo con un movimento secco, come se fosse stato una gallina. Pero` incredibilmente ha funzionato. A parte un`ammaccatura, nessun danno. Rompere la macchina fotografica proprio subito prima del giro in barca sul fiordo di Oslo, non sarebbe stata una grande mossa. Il giro e` stato bello, anche se viste le foto dei fiordi a Ovest, mi aspettavo molto di piu`. Varrebbe la pena di ritornare un giorno, per fare il giro dei fiordi fino a Capo nord. Chi lo sa, magari. Piu` viaggi e piu` viaggeresti, e` incredibile come non ci si stanchi mai.


martedì, 10 luglio 2007
Sabato sera quando sono ritornata in ostello, in stanza c'erano tre inglesi e una australiana che parlottavano molto velocemente e con accenti strani. Essendo l'ultima sera, ero stanca e non avevo troppa voglia di concentrarmi troppo su ogni singola parola, perciò non sono uscita con loro e sono andata a dormire presto. Gli inglesi, due ragazze e un ragazzo, erano venuti a Oslo solo per andare a ballare in un locale che assomiglia tanto al Fabric di Londra. Sarebbero ripartiti Lunedì mattina, perché domenica si alzavano tardi, e nel pomeriggio avrebbero visto un po' la città. Io invece, alle otto del giorno dopo ho fatto la mia bella valigia e sono andata alla stazione degli autobus, per andare all'aereoporto di nowhere, ops no, di Sandefjord. Due ore di viaggio in autobus, in mezzo a una Norvegia verdissima sotto e bluetto sopra. Meraviglioso. Altro che sightseeing dentro la città. Anche il decollo sopra al fiordo è stato spettacolare, quasi meglio anche dell'atterraggio a Copenhagen, che tra l'altro ho ripetuto perché dovevo cambiare aereo lì. Purtroppo tale aereo era in ritardo, e prima di lasciarci partire ci hanno cambiato il gate un paio di volte, spostandolo da una parte all'altra dell'immenso edificio. Sembravamo marionette impazzite. Quasi tutti italiani, vista l'alta percentuale di improperi in lingua conosciuta. Il maggiore contribuente era un personaggio molto famoso al mio paesello, che fa lo stilista, e che diceva ai suoi collaboratori che si era stufato e che la prossima volta il video l'avrebbero girato a Punta Marina, altro che Copenhagen! Da matti. Alle otto e mezza di sera sono entrata in casa. Mi sono rotolata sotto alla doccia, e poi la mia bilancia mi ha detto che camminando otto ore al giorno e mangiando poco ho perso ben tre chili. Ho messo a cuocere mezzo pacco di pasta. Bello partire, ma a volte è bello anche tornare.

7 comments:

  1. "La francese ha alle spalle una storia che ha dell`incredibile. Sei mesi fa lavorava, un giorno ha detto "non ce la faccio piu" e zaino in spalla e` partita per un viaggio da sola per la durata di sei mesi, durante il quale ha speso i soldi guadagnati in un anno di lavoro (...) Oslo era l`ultima tappa e stamattina ritornava a casa. Ha detto che sarebbe atterrata all`aeroporto con un cartello "cerco un lavoro, ovunque". "

    A quei tempi lo consideravi incredibile.... poi... ma a quel punto ci devi ancora arrivare nel tuo riepilogo e non voglio togliere pathos a chi ti legge per la prima volta :-) (anche se poi nei 'sottotitoli' lo racconti già!)

    PS Ti scrivo da Granada... forse dovresti sfruttare mamma Ryan e passare anche di qua una volta o l'altra ... bella! Mi dicono che anche il resto dell'Andalusia non sia da meno.

    Peccato che, per quanto Bologna sia vicina, il volo diretto alle 8.10 abbia implicato la sveglia alle 3.30 per prendere il sano regionale delle 4.11!
    Ma forse a Bologna tu troveresti ospitalità... quindi non avresti questi problemi.

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  2. eheh mentre lo rileggevo per postarlo mi è scappato da ridere, cmq l'incontro di quella ragazza è stato determinante nella mia decisione di partire per l'America, continuavo a ripetermi che se ce l'aveva fatta lei potevo anch'io :)

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  3. in teoria questo blog non è chiuso, è solo parcheggiato in attesa. ora il lavoro mi porta via troppe energie, e quando arrivo a casa non ho più la voglia di mettermi a scrivere. spero in tempi migliori!

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  4. ok, attendiamo trepidanti! nel frattempo, buon lavoro ;)

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  5. Ciao Simona, si il mondo è piccolo, ma ieri non ero io.Ho i testimoni!! Sono stato in casa tutto il giorno.Comunque ti ringrazio e mi complimento per il tuo diario. Sei una vera girandol..ona!
    Ciao.

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