Saturday, January 22, 2011

Agosto a Rodi

Durante l'estate del 2001 tornammo all'agenzia che ci prenotò il viaggio a Maiorca, decisissimi a strappare un'altra offertona. Purtroppo invece di partire in Settembre, dovevamo partire in Agosto (causa ferie imposte) e chissà perché per quel periodo non c'era l'ombra di un'offerta. I viaggi troppo lunghi in aereo mi spaventavano, e perciò "visto che la Spagna l'abbiamo già vista, proviamo la Grecia". La ragazza ci sfogliava sotto al naso un depliant da sogno e ci consigliò Rodi, perché lei c'era stata, ed oltre al mare a Rodi ci sono anche tante cose da visitare. Per la cronaca, fu un ottimo consiglio. Ad un certo punto ci disse che a dire la verità un'offerta ce l'aveva per un hotel sull'Egeo, con formula all inclusive allo stesso prezzo di un mezza pensione sul Mediterraneo. A noi furboni non ci venne in mente che ci poteva essere un motivo, e perciò inebriati dal gelatino gratuito delle quattro del pomeriggio, dall'aperitivo delle sette e mezza, e dal vino che avrebbe accompagnato i pasti, decidemmo di prenotare quello. Dovete sapere che Rodi per l'appunto è anche detta l'isola dei due mari, perché per metà è bagnata dal Mediterraneo, e per metà dall'Egeo. Nella parte bagnata dal mare che conosciamo, il mare è esattamente come ce lo si aspetta, caldo e calmo. La mattina successiva al nostro arrivo sull'isola sono messa il costume e sono corsa verso la spiaggia avvolta nel telo. Guardavo la gente in piscina e un po' li compativo, mi chiedevo perché con il mare a due passi questi stessero in una piscina che potrebbe essere anche in un hotel di Canicattì. In spiaggia c'era abbastanza vento e poca gente. Dopo pochi minuti avevo già capito tutto: l'Egeo è ultra mosso, ipersalato, e freddissimo. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Durante uno dei giorni successivi noleggiammo uno scooter e decidemmo di fare il giro dell'isola, nonostante fossero ben 200 km. Il motivo principale di quella scelta era andare a Prassonisi, la spiaggia dove i due mari si incrociano. Quando siamo arrivati, ci si presentò uno spettacolo davvero insolito. Eravamo su un altura, dove sotto c'era la spiaggia di sabbia. Guardando a destra il mare era calmo, deserto e piatto. Guardando a sinistra il mare era affollatissimo di surfisti che cavalcavano le onde giganti. Esattamente in mezzo c'era una strisciolina di terra che conduceva ad una piccola isoletta. La natura a volte è davvero spettacolare. Proseguendo il giro dell'isola siamo arrivati alla foresta delle farfalle. Ce n'erano milioni, e se avessi avuto una macchina fotografica digitale avrei fatto delle foto da paura. Poi sulla via del ritorno, iniziai a sentire la mia pelle bruciare. Forse stare 8 ore su uno scooter sotto al sole cocente della Grecia in Agosto senza protezione solare non era stata proprio una genialata. Ci fermammo in cima a un monte sperduto, dove le uniche costruzioni erano un santuario, un negozio di souvenir,  e tre case. Dentro c'era Nicola, un signore italiano ormai ottantenne che ci raccontò di essere emigrato lì cinquanta anni prima. Io comprai una maglietta bianca di cotone a maniche lunghe per coprirmi, e lui mi regalò la sua confezione già aperta di crema Nivea, dicendomi "buona crema buona per sole". Vicino ai pressi dell'albergo poi ci fermammo in una farmacia, perché iniziavano ad uscirmi delle bolle da eritema vero e proprio. Lì furono veramente le comiche. Il farmacista non parlava nemmeno inglese, e io dopo aver provato italiano inglese francese e qualcosa che assomigliava allo spagnolo, alla fine riuscii ad ottenere la crema solo attraverso i gesti. Ci sarebbe voluta una telecamera per filmare questa cretina che indicava il braccio rosso e poi si faceva vento con le mani e diceva ahi ahi! I giorni successivi li passai sotto l'ombrellone in piscina completamente vestita e dolorante. Facemmo un'altra gita (questa volta in taxi visto che erano molto economici) per andare a visitare la città vecchia e il porto, e mi piacquero molto. Anche in questa vacanza presi almeno due kg.

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