Tuesday, January 25, 2011

Amsterdam: il mio primo volo solitario

Il 2004 fu un anno di transizione, poiché avevo appena cambiato lavoro, fidanzato, città e giro di amicizie. Tutto quello che successe quell'anno, le persone i libri, i film, e la musica con cui venni improvvisamente a contatto contribuirono a cambiare radicalmente me e la mia visione del mondo. Fu anche l'anno in cui aprii il mio primo blog. Bologna con il suo cielo bianco e i suoi portici entrò nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, ed è sempre rimasta sotto pelle. A causa di tutti questi cambiamenti non ebbi il tempo per viaggiare, e per questo dovetti aspettare il 2005.
Durante l'estate si prospettò l'occasione di visitare Amsterdam, anche se si presentò un ostacolo per me quasi insormontabile. Per esigenze logistiche avrei dovuto volare da sola nel viaggio di andata, e sulle prime pensai di rinunciare. La sola idea mi terrorizzava, l'attesa in aeroporto, il check-in, il bagaglio, il volo solitario, l'arrivo in città erano per me come vere e proprie sfide. Fortunatamente mi feci convincere, ed il viaggio andò benissimo. Questa esperienza fu fondamentale per quando successivamente iniziai a viaggiare da sola.
L'albergo di Amsterdam aveva una bella vista sul parco Vandel, proprio vicino ad un fornaio che sfornava delle paste che sembravano mandate da dio. Rimasi molto stupita dalla nordicità del posto, le strade erano pulitissime, i tram su rotaia nuovissimi, e tanta gente andava in bicicletta. L'abitudine di non avere tende alle finestre invece mi diede una spiegazione del perché il grande fratello nacque in Olanda. Il museo di Van Gogh è imperdibile, invece il museo nazionale lì accanto è decisamente perdibile. Il quartiere a luci rosse l'ho trovato un po' esotico, ma forse visti i recenti sviluppi politici nazionali, fanno bene loro a fare le cose alla luce del sole. Per provare la specialità nazionale andammo in un pub chiamato "la Canna", che guarda caso al suo interno era molto fumoso. Da lì in poi ricordo solo un gran ridere. Ridere, ridere, ridere per tre giorni, al parco. Beata gioventù.

4 comments:

  1. Suggerisco un post su servizi tipo Trip It, ammesso che tu li usi....

    ReplyDelete
  2. Uh, Trip It non lo conoscevo, a volte ho preso ispirazione da Tripadvisor o dal forum di Zingarate. ci ho dato un'occhiata, ma non mi è piaciuto il modo in cui si pone, mi ha chiesto tre volte la password gmail per fare il connect, nel primo caso ho provato a dire di sì e volevano l'autorizzazione per prelevare tutti i dati di calendar, perciò gliel'ho negata. E poi bho offre solo un servizio di parcheggio dati che posso benissimo tenere offline. Magari è soltanto un po' troppo presto ;)

    ReplyDelete
  3. Wow... sono riuscito a trovare qualcosa su Internet che non conoscevi gia'...!
    Comunque concordo che non sia niente di che. Pero' in tanti lo usano per far sapere al mondo dove sono di volta in volta. Devo ammettere che, qaundo sono in giro, soprattutto se per piacere, meno sono raggiungibile e piu' sono contento!

    ReplyDelete
  4. Un buon servizio che ha il fine di far sapere dove si è quando si viaggia è Dopplr.
    Non ti firmi?

    ReplyDelete