Friday, January 28, 2011

Stoccolma: il mio primo viaggio solitario

Il mattino dopo essere rientrata dal Belgio mi sentivo come se il mondo fosse mio. Prenotai il giorno stesso un volo e quattro notti in ostello a Stoccolma con partenza due settimane dopo. Volevo finalmente mostrare a me stessa che potevo essere indipendente, e ci riuscii. L'ostello era perfetto, con tutto l'arredamento ikea nuovo di pacca. Mi ricordo che avevo paura ad uscire di lì la sera, nonostante la completa assenza di criminalità che c'è da quelle parti, e che il primo giorno mi ero data un coprifuoco per le 8 di sera, subito dopo cena. Poi invece feci amicizia con le 3 ragazze che avevo in camera, aiutandomi quasi di più con il francese che con l'inglese stentato, e una sera andai anche a ballare. L'apprendimento dell'inglese diventava una necessità ogni giorno di più. La città mi piacque tantissimo, la chiamano anche la Venezia del nord, perché il centro è tutto circondato di fiumi, e fa un bell'effetto coreografico. Cinque giorni e quatto notti erano decisamente troppi per vederla tutta, e perciò mi recai anche a visitare la vicina Uppsala. Rimpiango tuttora di non essere stata anche a Goteborg, ma spero di poter rimediare in futuro. Per i soliti 2-3 fan del vintage, metto qui sotto i post che scrissi in diretta.


domenica, 27 agosto 2006

Eccomi qua! Sono in un internet point vicino a Drottninggatan, una fantastica via piena di negozi, che e` un po´ tipo la Ramblas di Barcellona. Fa caldo, si sta bene in maniche corte, molto meglio del Belgio qui. Il mio ostello e´ in un posto che sembra il paradiso: dentro a un parco. Il che di giorno e´ positivo, ma mi da una sorta di coprifuoco serale, che il vialetto del parco da sola di sera mi sa che sia poco salutare.  Sono parita da Bologna alle sette di questa mattina, e dopo uno scalo a Milano sono arrivata qui nel primo pomeriggio. Per qualche strano caso mi costava meno fare Bologna-Milano in aereo piuttosto che in treno. Assurdo, dovreste provarlo. A parte le operazioni di decollo e atterraggio, l´aereo sta orizzontale una decina di minuti al massimo. Non ti danno nemmeno la colazione perche´ non farebbero in tempo. Durante il viaggio mi sono letta un libro intero. Lo trovai in una libreria di quelle che piacciono a me, che vendono solo libri fuori catalogo. -La carriera di Nini´- di Vasco Pratolini: racconta di una specie di Madame Bovary Fiorentina. La sua storia mi ha appassionato subito.   Una volta arrivata, dopo aver depositato le valigie, il mio semi programma di oggi prevedeva il perdersi per la citta´. Con la cartina in tasca ovviamente. Ho camminato parecchio per le strade, sono entrata in alcuni negozi (qui sono aperti anche la domenica), e mi sono imbattuta in un caratteristico mercatino delle pulci. Dopo tornero´ indietro passando per Gamla stan: la citta´ vecchia. Ora sono le 18, e devo salutarvi. Fra poco fara´ buio e devo trovare un posto in cui cenare. In piu´ la tastiera senza lettere accentate mi sta facendo consumare troppo velocemente la quantita´ quotidiana di imprecazioni. Good evening.


lunedì, 28 agosto 2006
L´internet point dell´ostello e´ il piu´ economico, ma e´ sempre affollato. Percio´ ne approfitto ora. Sono le otto del mattino e mi sono appena alzata. Come mai cosi´ mattiniera? Beh ieri sono andata a dormire alle dieci e trenta, ma andiamo con ordine. La citta´ vecchia e´ molto caratteristica, tutta vicoli, ristorantini, bar e negozietti di souvenir. Ho trovato una gelateria dove c´e´ una tipa che ti fa il cono sul momento. Il gelato pero´ non e´ sublime come a Bologna. Sto facendo un sacco di foto. Ero preoccupata che qua facesse buio presto,  invece piu´ o meno e´ come in Italia. Inizia a imbrunire intorno alle venti e trenta. Non avendo troppa voglia di esercitare ulteriormente il mio inglese mi sono fermata a cenare in un ristorante italiano. Del resto ho altri quattro giorni per sperimentare la carne di renna. Ma siamo sicuri che poi babbo natale non si arrabbia? Mentre ero al ristorante, fuori c´e´ stato il diluvio. Ha smesso poco prima che mi alzassi. Poi sono tornata in ostello di corsa, perche´ essendo situato in mezzo a un parco, ero un pochino preoccupata di doverlo attraversare al buio. Alla fine non ho avuto nessun problema. Quando sono arrivata ho conosciuto la mia coinquilina. Le stanze sono arredate ikea, l´ambiente e´ very very nice. I letti sono quattro, ma per ora siamo soltanto in due. Iniziamo a parlare con il classico where are you from, e inizio a preoccuparmi del mio povero inglese. E invece lei mi risponde: i´m from Canada. 
- Canada? Quebec? Tu parle francais???
- Oui!
- Thank you God.
Almeno abbiamo potuto fare conversazione decentemente, e senza troppi sforzi. Mi ha raccontato che lavora al ministero delle relazioni internazionali, ed e´ venuta a Stoccolma la settimana scorsa per una specie di meeting. Cosi´ e´ rimasta una settimana in piu´ per turismo. Prima di andare a dormire ho scritto un po´ sulla moleskine e ho spento la luce appunto intorno alle dieci e mezza. 
Stamattina c´e´ un bel sole, ora credo che noleggero´ una bici e partiro´ all´esplorazione del quartiere di Sodermalm. Dicono che sia tipo la Soho di Stoccolma. Vedremo. Il lunedi´ quasi tutti i fantastici musei sono chiusi, percio´ continuo nel mio perdermi per la citta´. 


martedì, 29 agosto 2006
Ieri mattina presto ho noleggiato la bici, e ho visitato Sodermalm. Sono entrata in un forno, e ne sono uscita con due paste giganti, una alla crema e una alla mela. La zona e´ molto carina, ma i negozi aprono tutti alle dieci, percio´ ho deciso di proseguire con la mia pedalata verso il ponte che porta a Gamla stan. Di li´ ho proseguito ulteriormente, verso l´isola di Djurgarden. Non tutti i musei sono chiusi il lunedi´ e non bisogna fidarsi troppo delle guide, specie se sono vecchie di tre anni. Ho visitato il museo "vasa", che prende il nome da un mega galeone che si trova li´ dentro. Intorno al 1600, questo galeone affondo´ durante il suo primo viaggio. E´ stato in fondo al mare per 300 anni e durante questo secolo l´hanno ripescato e messo in questo edificio per mostrarlo a tutti. E´ qualcosa di maestoso, alto sei piani, in perfetto stato di conservazione. Un bel museo diverso dal solito. Accanto al museo vasa c´e´ il Nordiska, il museo del nord, che contiene tutti gli usi e costumi nordici, partendo dai giocattoli e arrivando all´arredamento, passando per le riviste di moda. Carino, ma niente di che. Fortunatamente e´ gratis. Uscendo, ho proseguito la pedalata e sono arrivata a Skansen, che e´ tipo la Svezia in miniatura. Niente a che vedere con l´italia in miniatura eh. Questo e´ molto piu´ grande, gli edifici sono in scala ridotta, ma si riesce comunque ad entrarci dentro. Nella parte nord c´e´ lo zoo, e tra gli altri ho potuto vedere un alce, le renne, la lince e l´orso bruno. Ho pranzato li´. Sul menu´ c´era scritto pasta carbonara, e ho azzardato. Mi hanno portato una specie di vasetto di carta, tipo un bicchierino grande per il gelato, e dentro c´erano dei fusilli a mollo nella zuppa. Devo dire che a parte la stranezza, erano buoni e non erano scotti. Poi ho proseguito il mio giro verso norrmalm. Ho dedicato il pomeriggio al cazzeggio e allo shopping. Adoro i negozi di scarpe svedesi, perche´ essendo loro tutte alte, portano tutte scarpe basse come piacciono a me. Prima di tornare in ostello sono ripassata dalla gelateria che fa il cono sul momento. Quando sono arrivata, mentre stavo raccontando la mia giornata alla canadese, si e´ aperta la porta. E´ entrata una ragazza che avendoci sentito parlare in francese, la prima cosa che ha detto e´ stata i´m from Paris. Benissimo. L´inglese lo esercito un´altra volta. La seconda cosa che ha detto e´ stata: vi va di uscire stasera? Io ero stanca, ma siccome stamattina non dovevo lavorare, ho accettato l´invito. Dopo cena siamo andate a berci un irish coffee, perche´ di sera fa parecchio freschino, e poi mi ha detto che dalle nostre parti c´e´ una disco molto cool. La informo prontamente del non trascurabile fatto che odio l´house. Lei non si lascia spaventare, e mi offre pure l´ingresso. Penso che in fondo, andare a vedere i truzzi svedesi in disco non e´ molto diverso dall´andare allo zoo. La curiosita´ di fondo e´ piu´ o meno la stessa. Comunque mi adatto e ballo pure. A mezzanotte e mezza scappiamo via per prendere l´ultima metro per tornare in ostello. Arrivo e crollo addormentata. E´ stata una lunga giornata.


martedì, 29 agosto 2006
Oggi ho visto un sacco di cose. Sono solo le cinque del pomeriggio, ma sono stanca e percio´ mi riposo un po´ all´internet point. (La prima cosa che mi ha detto la parigina stamattina, e´ stata: stasera a che ora rientri, che dopo usciamo? Stasera pero´ decido io.)
Stamattina ho preso la metropolitana per Skeppsholmen, e mi sono diretta al museo di arte moderna. La mia meta piu´ ambita. Appena si entra, sulla destra c´e´ una mostra temporanea di un certo Paul mc Carthy. Leggo la didascalia. "Diabolico specchio distorto della realta´",  "humour nero". Entro e capisco subito che si tratta di un pazzo totale, schizzoide e potenziale serial killer. Rimango letteralmente shokkata dalla brutalita´ delle immagini che vedo. Roba che Lansdale a questo qui gli fa un baffo. Píu´o meno funziona che lui costruisce delle stanze in legno, poi assieme ad altri, tutti mascherati come lui iniziano a distruggerle, filmandosi, picchiandosi, simulando mutilazioni e abbondando col sangue artificiale. Nella mostra si possono vedere sia quel che resta degli ambienti, sia i filmati con urla e sangue et annessi e connessi. Dall´enorme numero di peni mozzati e attributi femminili rappresentati qua e la´ si evince vagamente la sua ossessione per la sessualita´. Per certe cose mi ha ricordato l´effetto che mi fece la visione del film "el topo" di Jodorowsky. Proseguo la visita, e mi rifaccio gli occhi con Miro´, Magritte, Warhol, Picasso. C´e´ uno strano quadro di Dali´ che raffigura Guglielmo Tell con la faccia di Lenin (non e´ una mia impressione, c´era scritto anche nella didascalia). Il primo piano della mostra si chiude con il quadro secondo me piu´bello. La donna vestita in blu di Modigliani. Mi vengono in mente due flash. "E nessuna ragazza vestita di blu" e "il quadro che devo appendere in camera". Trovarmelo davanti all´improvviso mi ha fatto scendere una lacrimuccia. Ultimamente mi lascio commuovere dalle cose belle (vedi: Radiohead). Prima di andare via compro alcune cartoline dei quadri, e un paio di oggettini, allo shop. Uscendo da li´ passo dal museo delle culture asiatiche e mi domando che cavolo ne capiscono in svezia di cinesi. La domanda e´ gia´ una risposta, infatti il museo e´ definibile con una frase soltanto: inutile e triste come la birra senz´alcool. Ogni tanto mi piace riciclare questa frase. Per fortuna che pure questo era gratis. Poi attraverso il ponte, ed entro al National museum. I quadri piu´ belli sono impressionisti. Degas, Cezanne, Manet, Monet, Gauguin. Quando sono uscita da li´ ho attraversato un altro ponte e sono andata a visitare il palazzo reale. Ragazzi, che sfarzo! Chilometri di stanze dorate, vellutate, drappate, ingioiellate, tappetate. Uno stanzone intero con dentro una trentina di vestiti tempestati di diamanti, indossati dalla regina in carica nelle occasioni mondane. Ma la cosa piu´ indimenticabile e´ stata la stanza del tesoro. Si scendono le scale e si entra in una stanza che ha una porta blindata spessa mezzo metro. Corone, diamanti, diademi, collane, anelli, orecchini. Credo che un patrimonio simile non lo vedro´ nemmeno mai piu´. Esco dal palazzo intorno alle 16 e senza saperlo mi becco per caso il cambio della guardia. C´era uno di quei soldati che era dispettoso e faceva le boccacce a un altro che non riusciva a trattenersi dal ridere. Troppo forti. Poi sono entrata nella cattedrale, che si trova accanto. Paragonata a una delle nostre chiese piu´ famose e´uno sgabuzzino, ma vale comunque la pena visitarla. 


giovedì, 31 agosto 2006
L´altra sera poi sono tornata in ostello, e ho cenato li col pasticcio svedese. Si chiama pitt y panna, ma non c´e´ panna. Sono cubetti di carne e cubetti di patate, con uovo fritto spiattellato sopra. Poi sono uscita con la francese e siamo andate al Debaser. Un locale molto carino, che come gente assomiglia un casino al clan e per poco mi sono sentita come a casa. La musica e´ bella e poi si trova in riva al fiume. Abbiamo bevuto una birra li´ e poi abbiamo attraversato la citta´ vecchia. Volevamo entrare al F12, un altro posto molto carino, con una bella terrazza panoramica e la scalinata all´ingresso, ma ci hanno detto che senza lista non potevamo. Mentre facevamo la fila abbiamo conosciuto tre romani simpatici, ma anche loro non sono riusciti a entrare. Continuando la passeggiata, seguendo la musica in lontananza siamo arrivate al cafe´ opera. Da fuori non pareva male, e siamo entrate. Stendiamo un velo pietoso sul dentro. Un marpioname assurdo. L´eta´ era dai trenta ai sessanta. Divertente stare a guardare certe situazioni insolite, ma siamo scappate dopo poco. Per rientrare in ostello abbiamo dovuto prendere il taxi, perche´ la metro era gia´ chiusa. Il tassista era egiziano, ci ha chiesto di dove eravamo. Quando io ho detto italia, ci ha raccontato la sua vita. Ha detto che ha lavorato per un anno al circo di Moira Orfei. L´italia e´un bel paese e si mangia bene, gli italiani brava gente, dice. Poi (in italiano) dice anche che i francesi sono stronzi e razzisti, che non gli stanno simpatici. Io non traduco. Ieri mattina sono stata al museo Historiska. Interessante la parte sui vichinghi. C´e´ il plastico di un villaggio che e´ stato fedelmente ricostruito, e che si trova nell´isola di Birka, a due ore e mezza di battello da Stoccolma. Non sono andata, perche´ ho avuto paura di soffrire il mal di mare, cinque ore di battello in un giorno sono tante. Poi, seguendo il consiglio della guida, sono andata a visitare la cittadina di Uppsala, a un´ora di treno da Stoccolma. Very nice. La cattedrale e´ piu grande di quella della capitale. Nella biblioteca antistante c´e´ internet gratis. Li´ ho scoperto per caso che "quel" blog che fu chiuso tempo fa, e´ stato cancellato. Forse giustamente non aveva piu´senso lasciarlo li´. Vabbe´.  Proseguendo il giro sono andata al giardino botanico. E´ immenso, e ci sono tutte le piantine catalogate col nome, e´stata una bella passeggiata. La cittadina mi ricorda molto Hasselt, e´ piena di negozi di abbigliamento, ma io ho gia´ speso troppo e non compro niente. Vado a cena al greco e poi torno a Stoccolma. Stamattina invece, ho visitato a piedi tutta l´isola di Sodermalm. I negozi piu´ belli sono li´. Principalmente nella strada che si chiama Golgatan, Blammo e Week day su tutti. Non ho potuto resistere a comprarmi una borsa al negozio degli swedish designers. Seguendo una traversa sulla sinistra, sono entrata a curiosare da Pet sounds, un negozio di dischi veramente ben fornito. C´era addirittura il cd dei disco drive. Poi ho preso la metro e sono andata a vedere il Globen. E´ una gigantesca arena degli spettacoli, fatta a forma di sfera, di colore bianco. Accanto c´e´ un bel centro commerciale. Da li´ ho preso la metro e sono andata al kulturhuset, che e´ tipo il centre pompidou parigino: una specie di casa della cultura, con mostre varie. La mia vacanza sta finendo, sigh. Domani e´ l´ultimo giorno.


sabato, 02 settembre 2006
Eccomi qua! Sono appena tornata, ma andiamo con ordine. Ieri sera quando sono rientrata in ostello, c'era la sorpresa. La stanza francofona trasformata in anglofona. Una tedesca di Monaco ha preso il posto della francese, e la trovo in stanza che parla in inglese con la canadese. E' pure una chiacchierona, è la fine. Mi tocca fare conversazione anche a me, e piuttosto per passare per asociale, ho preferito passare per quella che l'inglese lo sa così così. Vedendo la mia faccina avvilita, la canadese ha ribadito e sottolineato con l'altra che però il mio francese c'est trés bon. Questa qua pareva appena uscita da Oxford, anche come pronuncia e gliel'ho fatto notare. "Your english is perfect!" Mi ha detto che è perchè quando ha finito la scuola, è stata un anno in Irlanda per imparare la lingua. C'era un motivo, eh. Insomma, dopo un'ora di chiacchiere gli argomenti vanno esaurendo, e mentre sto tirando un sospiro di sollievo, la porta si apre ed entra un'australiana con una valigia enoooorme. Aiuto. Questa ci racconta che sta facendo il giro del mondo in un mese. E' già stata in Giappone e in America. Ha un accento pronunciatissimo e non capisco la metà delle parole, in più essendo madrelingua parla a velocità raddoppiata rispetto alle altre due. Vorrei nascondermi sotto al letto e diventare invisibile, ma non posso. Fingo un paio di sbadigli e azzardo un good night. Quest'inverno devo assolutamente iscrivermi ad un corso di inglese per diventare fluency. Anche se l'ideale sarebbe partire per qualche mesetto, già già. La giornata di oggi invece l'ho passata per aereoporti, e mi sono letta ben due libri (sottili). Il primo è  "in tutti i sensi come l'amore" di Simona Vinci. Non c'è niente da fare, quella donna riesce sempre a spaccarmi in due, anche con una raccolta di racconti. Dovrei assolutamente comprarmi anche "stanza 411" ma ho paura. Il secondo è "Patagonia express" di Sepulveda, che più che un romanzo è un diario di viaggio, scritto sulla moleskine. Un sacco di tempo fa dicevo spesso che volevo ritirarmi in meditazione in Patagonia, ma ora non ce n'è più bisogno di meditare. Credo di avere capito ciò che voglio. In Belgio con tutta quella musica non ho avuto il tempo di pensare a niente. Invece Stoccolma è stata molto introspettiva. Ho capito tante cose su di me. Ne avevo bisogno.

2 comments:

  1. Brizzi, anch'io ogni tanto la uso :) ti seguo dal blog precedente e avevo un po' paura quando hai deciso per il cambio, ma devo dire che questo diario di viaggio e' proprio bello!
    ps. complimenti anche per l'onesta' di non aver corretto "fluency" con "fluent"

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  2. furio: ho apportato correzioni delle parole inglesi sia in questo post che in quello di new york, c'erano certi "orrori"! Questa mi era scappata, ora gliela lascio perché fa tenerezza ;)

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