Sunday, January 16, 2011

Manifesto del viaggiatore

Da "In viaggio con Erodoto - Ryszard Kapuściński"

"Erodoto doveva essere uno di quei chiacchieroni sempre a caccia di chi li stia a sentire e che non possono vivere senza un uditorio. Uno di quei comunicatori nati, sempre in moto, sempre in agitazione, che appena vedono o sentono qualcosa devono subito trasmetterla agli altri, incapaci di tenerla per sé. È la loro missione, la loro passione: andare, partire, appurare la verità e trasmetterla al mondo.
Questo genere di fervore non è molto diffuso. L’uomo comune non è particolarmente curioso. Visto che ormai è al mondo, gli tocca arrangiarsi: ma meno fatica gli costa, meglio è. Conoscere il mondo richiede uno sforzo che assorbe tutte le facoltà dell’uomo. La maggior parte della gente sviluppa piuttosto le facoltà opposte: la capacità di guardare senza vedere e di sentire senza ascoltare. Quindi, l’apparizione di un tipo come Erodoto, posseduto dalla passione, dalla smania, dalla fissazione di conoscere, e oltretutto intelligente e con il dono dello scrivere, diventa un evento di portata storica.
La caratteristica principale di persone del genere è di essere delle spugne che assorbono facilmente qualsiasi cosa e altrettanto facilmente l’abbandonano. Non tengono dentro niente oltre un certo periodo e, poiché la natura non sopporta il vuoto, devono sempre trovare nuove cose da scoprire, approfondire e assimilare. La mente di Erodoto non è in grado di limitarsi a un solo evento o a un solo paese. È sempre in moto, sempre a caccia. Il fatto appurato e stabilito il giorno prima oggi non lo interessa più: deve subito rimettersi in cammino (partire), procedere, andare oltre. [...]
Non si legano profondamente a niente, non mettono mai radici. La loro empatia è sincera ma superficiale. A chiedere loro quale tra i paesi visitati preferiscano, non sanno che cosa rispondere. Quale? Un po’ tutti, visto che in ognuno c’è qualcosa di interessante. In quale vorrebbero tornare? Nuovo imbarazzo: non se lo sono mai chiesto. Quello che sicuramente vogliono è ripartire, ritornare in pista. In fondo desiderano solo viaggiare.
Non si sa esattamente che cosa spinga l’uomo a girare il mondo. La curiosità? Il desiderio di avventura? Il continuo bisogno di essere stupito? Chi perde la capacità di stupirsi è un uomo interiormente morto. Chi considera tutto un déjà vu e non riesce a stupirsi di niente, ha perso la cosa più preziosa, l’amore per la vita. Erodoto è l’esatto contrario. Nomade infaticabile, sempre in movimento, sempre concentrato, sempre pieno di idee, di ipotesi e di progetti. Sempre in viaggio. Le rare volte in cui sta a casa (ma dov’è la sua casa?) è perché è appena tornato a un’altra spedizione oppure sta per intraprenderne un’altra. Per lui il viaggio è uno sforzo, un’indagine per arrivare a conoscere tutto: la vita, il mondo, se stesso."

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