Sunday, January 23, 2011

Mollo tutto e vado in Patagonia

La frase che dà il titolo a questo post è stata da me pronunciata più volte, durante i periodi più stressanti dei miei primi cinque anni lavorativi. Fondamentalmente non sapevo nulla della Patagonia, era solo un nome che mi evocava un posto sperduto. Poi un giorno, durante uno dei miei primi viaggi solitari, non sapevo come ingannare il tempo in aeroporto ed entrai in libreria. In quell'occasione comprai "Patagonia express" di Sepulveda, perché leggendo la quarta di copertina vidi che si trattava di un diario di viaggio proprio lì, e decisi di saperne di più. Si trattava di un libriccino sottile, che finii durante il volo di ritorno. Leggendolo ho scoperto che la Patagonia è il punto più a sud del mondo, ed è un'area divisa fra Cile ed Argentina. In questa zona la natura è padrona assoluta, ci sono zone disabitate dall'uomo per centinaia e centinaia di km. I mezzi di trasporto sono quasi inesistenti, e recarvisi è una vera e propria avventura. Il libro non è uno di quelli che ti cambia la vita, però l'ho trovato interessante. Da quel momento smisi di dire che avrei mollato tutto per la Patagonia perché ero ancora troppo attaccata alle comodità europee, però se un domani diventassi molto ricca un salto glielo farei proprio volentieri.
 

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