Thursday, January 27, 2011

Bruxelles, Hasselt e Pukkelpop

Valentina è una di quelle persone la cui conoscenza mi ha un po' cambiato la vita. Un giorno a inizio 2006 da perfetta sconosciuta mi scrisse una timida mail per farmi i complimenti per il blog. Ci furono altri scambi di mail, fino a quando mi propose (visti i gusti musicali in comune) di andare con lei in Belgio al festival musicale Pukkelpop. Il suo programma non faceva una piega: una notte in ostello nella vicina Bruxelles, e poi quattro notti in tenda al festival ad Hasselt. Io non avevo mai dormito in un ostello, figuriamoci in tenda. Inoltre, visto che vivevamo in due città diverse, bisognava volare da sole, e trovarci là in aeroporto. Per questo fortunatamente ero già stata preparata dall'esperienza Amsterdam. Lei ovviamente non era nuova a questo tipo di viaggi, io invece ero partita un po' prevenuta. L'ostello mi incuriosiva e mi frullavano per la testa mille domande. Davvero esistevano persone disposte a condividere la camera con sconosciuti? Come sono divisi gli spazi? Come metto al sicuro le mie cose? Sarà pulito? Appena siamo entrate nella stanza si è presentato il problema "letto a castello". Ce n'erano solo due liberi su sei, ed erano entrambi al piano di sopra. Io non avevo mai dormito nel piano di sopra di un letto a castello ed ero terrorizzata di cadere di sotto mentre dormivo. Se ci ripenso adesso mi scappa da ridere. Le valigie si potevano chiudere dentro gli armadietti con il lucchetto, e pertanto il problema sicurezza non c'era. Il posto era abbastanza pulito, e poi dovendoci dormire una notte sola in vista del campeggio poi, non stetti a guardare il capello. Una ragazza austriaca che era lì in camera mi fece una domanda in inglese a bruciapelo, e io la guardai in un modo che manco mi stesse parlando in ostrogoto. Valentina mi disse che chiedeva se avevo un phon, e poi loro parlarono del più e del meno. Io non capii assolutamente nulla e mi sentii terribilmente ignorante. Avevo da poco iniziato a guardare le serie tv in inglese con i sottotitoli in italiano e non smisi più. La mia missione diventò allenare l'orecchio al sound della lingua inglese. Bruxelles a parte la piazza e gli immediati dintorni non è questo gran che. La ricordo un po' spenta. Del resto cosa ci si può aspettare da una città che ha come simbolo più importante una microstatuetta di un bambino che fa la pipì. Da lì prendemmo il treno intercity per andare ad Hasselt, sopra al quale io dimenticai la borsa con la tenda. La santa accompagnatrice andò dal capostazione e gli spiegò pazientemente tutto in inglese, mentre io volevo sprofondare. La tenda fortunatamente tornò indietro col primo treno successivo. Il festival fu spettacolare, ci vidi i concerti più belli della mia vita, come i Radiohead, i Daft Punk, I Dresden Dolls, gli Yeah Yeah Yeahs, i Massive Attack. Il campeggio fu un mezzo disastro. Il Belgio si sa è molto piovoso anche in Agosto, e ci entrò l'acqua dentro la tenda. Durante il volo solitario di ritorno decisi che per girare il mondo avrei preferito gli ostelli. Ovviamente non sono belli e comodi come un hotel a 4 stelle, ma se non me lo posso permettere perché precludermi certe esperienze? Valentina aveva appena creato un mostro e non lo sapeva. Non la sento da un pezzo. Se mi leggi, grazie.
Per i fan del vintage, qui sotto il post scritto a caldo.



15/08/06
Partenza, sono uscita di casa alle quattro e trenta del mattino. Ci sono momenti in cui anche la tangenziale di Bologna è vuota. Ho visto la neve a ferragosto, dall'aereo sul cocuzzolo delle alpi. Arrivo a Bruxelles alle 8.30, porto i bagagli in ostello e poi vado a vedermi il museo dei giocattoli intanto che aspetto la Vale. Poi lei arriva e ce ne andiamo un po' in giro per la città. La grand place è fra le prime cinque piazze più belle del mondo, ve lo assicuro. Dal 10 al 15 agosto ricoprono il pavimento di fiori colorati, e noi arriviamo giusto in tempo per vedere questo spettacolo cromatico. A un isolato di distanza c'è il famoso Manneken Pis, la statua divenuta il simbolo della città. Nel pomeriggio abbiamo visitato il museo reale delle belle arti che contiene opere di Dalì, De Chirico, Mirò, Chagall, Gauguin, Ernst, Magritte. Poi il museo dei fumetti, il cui shop è degno di nota. Il quartiere Europeo mi ha quasi deluso, a parte i palazzi del parlamento europeo e della commissione europea è ancora un grande cantiere. Cena con steak chips & beer, e poi giro serale per le vie illuminate. Ritorno alla piazza per vedere lo spettacolo di luci.

16/08/06
Visita all'Atomium. E' un po' come la torre Eiffel Belga. Si presenta esternamente come un immenso atomo, che dentro si può visitare. C'è l'ascensore superveloce che ti porta in cima per vedere la panoramica della città. Sicuramente la cosa più interessante da vedere, da queste parti. Dopo pranzo andiamo a prendere il treno per Kiewit, Pukkelpop arriviamo! Arrivate ai cancelli, fila disumana per entrare in campeggio. Ci mettiamo in coda e dopo dieci minuti mi accorgo della tragedia. La tenda. Non ce l'ho più. E' rimasta in treno. Cazzo. Quattro notti sotto a un ponte? No, proviamo almeno a recuperarla. In Italia la polizia ci avrebbe riso in faccia. Il poliziotto belga invece chiama la stazione successiva, scopre che il controllore l'ha trovata e l'ha data al macchinista del primo treno che ce la riporta indietro. Fantascienza. Andiamo a piantarla. Il campeggio cresceva di dieci metri al secondo, era una cosa veramente sterminata. Tenete conto che questo festival conta circa 150 mila presenze all'anno. Alla sera prendiamo il treno per Hasselt, la capitale della moda. Andiamo all'appuntamento con gli altri bloggers italiani, per cenare tutti insieme.

17-18-19/08/06 [omissis] descrizione accurata dei 31 concerti visti in tre giorni, ve la risparmio [/omissis]

20/08/06
Il risveglio dell'ultimo giorno è traumatico. Durante la notte ha piovuto ancora ed è entrata l'acqua dentro alla tenda. Il mio sacco a pelo si strizza. Mettiamo via tutto di corsa e andiamo a prendere il treno per l'aereoporto, dove compro un pacchetto di stimorol danesi. Arrivo a casa alle 18. Abbraccio il letto e il bidet. Li adoro. Faccio due lavatrici e due docce. Crollo addormentata alle 21.

1 comment:

  1. Secondo me Bruxelles merita un paio di giorni, per carpire la sua atmosfera malinconica... sono molto belli i sobborghi un po' fuori dal centro dove ci sono molti palazzi art nouveau e il mercatino delle pulci di Marolles. Per non parlare delle birre, delle patatine, del cioccolato! Magari in un'altra occasione... ;)

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