Monday, January 24, 2011

Visita alla diga del Vajont

Era il dicembre 2002, faceva freddo e tutte le mie amiche erano entusiaste della decisione di trascorrere una settimana bianca di gruppo in montagna. Non so per quale motivo (probabilmente il prezzo) finimmo in Nevegal, una località della provincia di Belluno dove c'erano DUE piste in tutto. Io non avevo mai sciato prima (non so nemmeno nuotare), e quella combriccola di pazzi mi mise forzatamente un paio di sci ai piedi per obbligarmi a provare. Durata totale della mia permanenza sugli sci: 30 secondi. La mancanza di totale controllo mi terrorizza, e da quel giorno non ne ho mai più voluto sapere. Passavo le mattinate al rifugio in fondo alla pista a bere il vov caldo, a leggere e a guardarli scendere e ruzzolare. In quel periodo girava in rete il filmato di Marco Paolini sulla diga del Vajont, e avendo visto i cartelli sulla strada poco lontano, un pomeriggio decidemmo di fare un'escursione in quella valle della morte. Lo scenario lascia ancora oggi a bocca aperta, l'imponente diga di cemento è sempre lì, a dominare una valle che un tempo ha invaso d'acqua uccidendo la maggior parte delle persone che vi vivevano. Quando tornai a casa dissi della gita a mio padre, e lui mi raccontò con voce nostalgica che il disastro era capitato poco prima che lui partisse per gli alpini, e che li avevano mandati ad aiutare a bonificare la valle. Il pomeriggio successivo invece per bilanciare andammo a passeggiare per Cortina, e sembrava di essere dentro la Winter version di Milano Marittima. Non esattamente il mio posto preferito.

3 comments:

  1. Ciao Simona, ho letto con interesse il tuo racconto inerente la visita alla diga del Vajont. Anche io ho avuto l'occasione di visitarla e anche io, segnato da quella breve esperienza, ne ho fatto un racconto sul mio blog. Se ti va leggilo e, se vuoi, puoi esprimere le tue impressioni. Ciao. Giorgio.
    http://giorgiosaba.blog.tiscali.it

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  2. Ciao Giorgio, bellissimo il tuo post, complimenti scrivi molto bene, riesci a trasmettere tutte le emozioni provate!
    Metto qui il link diretto nel caso interessasse a qualcuno http://giorgiosaba.blog.tiscali.it/2010/11/03/una-visita-al-vajont/

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  3. Sono contenta di non essere l'unica ad aver messo una bella croce sopra gli sci, ma proprio grossa. Condivido in pieno l'opinione sulla perdita di controllo, non c'è dubbio.
    (finalmente ho trovato il tempo di rileggerti da quando hai cambiato blog! ciao, come stai? :D)

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